
me where it hurts”, cantato dallo stesso Waters ha visto lo stesso voltarsi verso il muro alle sue spalle e volgersi con lo sguardo e le mani verso l’alto. A quel punto si è affacciato, come ai vecchi tempi, dalla cima del muro David Gilmour. La voce del chitarrista ha esordito con “There is no pain, you are receding...” e il tripudio si è levato all’interno della O2 Arena.
Al di là dell’esibizione di David Gilmour con Roger Waters, come detto già annunciata da tempo e per quella canzone solatnto, l’apice della serata è forse arrivato alla conclusione dello show, quando al momento di tirare le somme di “The Wall”, suonando la conclusiva “Outside the Wall”, Waters ha prima presentato Gilmour e poi per una “strana coincidenza”, come ha ironicamente dichiarato, Nick Mason.
Gli ultimi tre Floyd rimasti erano lì sorridenti, con Waters su di giri e letteralmente commosso, pronto a ricordare lo scomparso Rick Wright, ma anche sinceramente felice di ammettere che anni fa lui aveva un pessimo carattere, e su questo David ha confermato sorridendoci sopra. “Ma ora tutto è cambiato” ha continuato Waters e forse la guerra è finita per sempre.