I The God Machine nascono a San Diego per mano di Ronald Austin e Albert Amman a loro si uniranno Robin Proper-Sheppard e Jimmy Fernandez. Due demo e qualche esibizione dal vivo poi Proper-Sheppard si trasefrirà a New York in cerca di fortuna che non troverà e decide di tornare a San Diego; con il suo ritorno e la defezione di Amman i The God Machine prendono davvero vita diventando un trio stabile.
Iniziano una serie di spostamenti tra gli Stati Uniti e la definitiva migrazione in' Europa dove con lenta maturazione dello stile God Machine nasce il singolo "Purity" dato alle stampe dalla piccolissima Eve Records nel 1991. La Fiction, etichetta dei Cure con distribuzione Polygram, pubblicherà altri due loro EP nel 1992, ovvero "Desert Song" ed "Ego" e, nei primi mesi del 1993, l’album di debutto "Scenes From The Second Storey".
Sin dai primi lavori la stampa musicale ha sempre tenuto in considerazione il gruppo il quale ha visto nel tempo un notevole aumento di seguito del pubblico. La loro musica all'epoca era definita "crossover", termine caro a molti visto che sintetizzava la descrizione di qualsiasi gruppo capace di fondere almeno due generi\stili nei propri pezzi. Notevolmente hard ma con influenze psichedeliche, o comunque rarefatte e a volte cupe, e nonostante il primo album vedeva sette brani su tredici tratti dalle precedenti pubblicazioni i The God Machine hanno segnato l'inizio di un era pronta a bollire insieme più sensibilità. Dalla metà dei 90 in poi il lo-fi, il post-punk, il nu-metal, il "revisited" in genere si è diffuso sempre più. Ma all'inizio di tutto loro c'erano: composizioni con strutture imponenti e melodiche. La stampa li ha visti come la giusta alchimia delle correnti musicali di quel decennio dove tutto, nella musica, prendeva ad intrecciarsi ed ecco il loro primo lp in cui l'armonia regna sovrana sulla potenza del suono, mai appesantito dalla complessità nonostante i tentativi di un progressive per nulla cervellotico e dall'armonia di suoni melodici soavi o epici o chissà cosa ancora.
Vista l'accoglienza la Fiction nel 1993 pensa bene di pubblicare l' ep Home che include delle cover di Bauhaus, KLF, Echo & The Bunnymen, Peggy Lee; le rivisitazioni per alcune suonano come dei tributi fedeli, per delle altre sono inconsuete visioni di stile. E' il 1994 a segnare l' incepparsi dei God Machine ma non per motivi aristici. In quell'anno la Fiction Records pubblica il secondo lavoro: One Last Laugh In A Place Of Dying. Il disco è concepito a Praga e viene terminato a Londra nel maggio del 1994 ma nel giro di 24 ore per causa di un'emorragia cerebrale dovuta ad un tumore al cervello Jimmy Fernandez muore. Nessuna sovraincisione,i nomi dei pezzi sono quelli provvisori usati nelle sedute di registrazione e la copertina è bianca con il nome del gruppo e dell'album scritti in piccolo. Un package essenziale a testimoniare un sipario\sudario che piomba su questa fantastica realtà musicale. L'album evidenzia ancora un suono potente ma a tratti perchè sempre piu intimismo, riflessione ma anche suoni e atmosfere sinistre si evolvono tra i pezzi dei God Machine.
C'è malinconia ma non va letta con il senno di poi, era la naturale evoluzione che ha portato il gruppo ad un nuovo passo stilistico ma che il destino ha voluto congelare per sempre.
Robin Proper-Sheppard (born Gary Sheppard) guitar/vocals, Jimmy Fernandez bass, Ronald Austin drums
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