domenica 8 novembre 2009

Darkthrone e l'Oscura Notte Norvegese

Esce il tredicesimo album dei Darkthrone e ancora c'è da chiedersi se è una notizia rilevante oppure no. Chi conosce il gruppo (un duo ormai stabile da anni) sa bene che propongono uno stile ormai consolidato e forse ripetitivo. Loro sono tra le massime espressioni del black metal norvegese. Lo stile è stato sempre di suoni molto grezzi, con pezzi veloci e sempre interrotti da rallentamenti paurosi; non hanno mai abbandonato il concetto di una registrazione di basso profilo\qualità, i Darkthrone registrano la propia musica come se si trovassero in procinto di pubblicare un demo. Ovviamente può essere un punto debole più che di forza. Fuck Off And Die è il titolo dell' album che ha causato una spaccatura nei giudizi. Nonostante l'atmosfera tipica del duo la musica stavolta prende d'ispirazione la scuola Celtic Frost, Venom, Bathory riproponendola con la rozza tematica del propio modo di essere i Darkthrone. Inoltre "F.O.A.D." è l’espressione più tipica dell’underground negli anni '80. Già dal titolo un sensibile omaggio al filone. La voce di Nocturno Culto diventa meno distorta si esprime in modo fragoroso ma chiaro tanto da riuscire a distinguere le parole senza troppa fatica. Credo sia un bene. Parlando sempre di Nocturno culto spesso è stato tacciato di essere poco inventivo rispetto al predecessore Zephyrous, ma pur riconoscendo che di certo non è mai stato un virtuoso ma sempre un chitarrista con un solido stile riconoscibile, anche se elementare, questa volta ha proposto riff in una maniera dinamica e con la solita enfasi oscura. Riff energici e sempre votati a rallentare improvisamente. Gli assoli sono pochissimi,come sempre, del resto come si diceva poco prima non è un virtuoso. Fenriz martella i tamburi con la solita essenzialità: lui stesso ha sempre detto che "togliere" dal propio stile nelle esecuzioni è l'elemento base per suonare. Non c'è da parlare di povertà di idee nel suo lavoro ma soltanto di essenzialità che ne viene fuori prepotentemente soprattutto negli intermezzi lenti e cadenzati. Il modo di lavorare di Nocturno Culto e Fenriz, paradossalmente, non è quello di proporsi in un'evoluzione ma c'è da parlare sempre di involuzione. Per loro stessa ammissione già dal 1992 e per 10 anni hanno rischiato di finire come gruppo ma nonsotante le difficoltà le uscite discografiche ci sono sempre state e con valori che sempre hanno inciso sulla scena black metal, ma negli ultimi 5 anni il ritmo compositivo è stato incalzante portando Nocturno e Fenriz a guardre ciò che han fatto rivedendo lo stile con maggiore preparazione. Dal 1992 ad oggi il black ha subito cambi drastici, inserimenti di tastiere, orchestrazioni, fusioni tecno industrial, questo spiega anche perchè l'ossessiva ripetitività dei Darkthrone ne ha fatti dei capisaldi. F.O.A.D. vuol rappresentare il legame forte col thrash e, soprattutto, con l' heavy metal veloce ed ecco che la celebrazione sembra assumere l'aspetto dell'(auto)ironia; un'ironia volta all'allegra consapevolezza che le influenze sono sempre le stesse e che anzichè rivedere il loro modo di suonare i Darkthrone si volgono ancora più indietro finendo nei primi anni '80 del metal per mostrare all'osso quelle influenze.