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Nel 1990 arriva l' album doppio e (tanto) sperimentale "Twin Infinitives". Pubblicato per la Drag City il secondo lavoro di Hagerty-Herrema è una vera e propria decostruzione del rock 'n roll che tenta di ridurre la struttura classica della canzone in un flusso di coscienza sonoro ai limiti della riconoscibilità. Tanta chitarra e suoni di ogni sorta che passano attraverso il noise, il funky e quanto altro si possa dire. Un lo-fi cacofonico e a volte a-melodico. "Twin Infinitives" è, sostanzialmente, l'album che impone i Royal Trux nell'ambito underground eleggendoli allo status di cult-band. Eppure va riconosciuto al doppio lp una difficile assimilazione che forse è proprio la chiave di comprensione di come critica e pubblico lo abbiano amato da subito.
La Drag City nel 1992 distribuisce un altro album che non ha titolo, alcuni lo chiamano "Skulls" per via della copertina ma le discografie lo riportano, al pari del primo, come "Royal Trux". registrato nel Maryland in un periodo in cui l'eroina è ormai un problema ingombrante. "Skulls" è una sorta di omaggio al rock della west coast ma con un timbro fortemente lo-fi.
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E' l'esplosione dei Nirvana più che la loro notorietà underground a farli approdare nel 1995 alla Virgin. "Thank You" è ancora più seventies di quanto avevano fatto fino ad allora; sempre più assonanti agli Stones e sempre più puliti, dolci e mansueti nei suoni anche se in un'ottica genuina e viscerale. "Thank You" si avvale di un nuovo batterista e un percussionista, un bassista e della produzione di David Briggs, storico produttore di Neil Young.
Due anni dopo è la volta di "Sweet Sixteen". Qualcosa non funziona però. La band riceve una certa attenzione e la Herrema fa anche da testimonial a Calvin Klein. "Sweet Sixteen" è un lavoro magnifico che denota una proverbiale e fresca maturità oltre ad un' attitudine lisergica e la stampa si interessa sempre di più a loro eppure la Virgin decide di scaricare i Royal Trux.
Nel 1998 esce "Accelerator", un lavoro dissonante e carico di effetti a volte densi in altri scheletrici e noise sempre e comunque saturi ma con un certa melodia di fondo. Un album intensamente arrabbiato e caotico. Nel 1999 è la volta di "Veterans Of Disorder" in cui i Royal Trux, grazie a vari session-man rimembrano l'idea della frammentazione del testo sonoro, evitando di portarlo alle estreme conseguenze. Le canzoni hanno una identità cassata da un blues di fondo bizzarro e espressivo.
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